Sassuolo tra arte, cultura, tradizione e cucina

Un percorso originale e particolare, fuori dai soliti canoni per un week end o una gita alla scoperta di Sassuolo e dintorni, viaggiando tra storia, cultura, natura e prelibatezze. Sassuolo è un grosso centro della provincia di Modena, conta circa 42.000 abitanti. Per raggiungerlo, uscita Modena Nord dell’A1, quindi seguire le indicazioni Sassuolo-Maranello, per 17 km.

ll centro di Sassuolo, conserva ancora alcuni interessanti testimonianze del suo passato di Comune e, addirittura di piccola Signoria, prima sotto i Della Rosa, poi dai Pio di Carpi e dagli Estensi di Ferrara e Modena.

Attualmente però, più che ai segni del passato, la cittadina emiliana è comunemente associata al ruolo di principale polo dell’industria della ceramica italiana; attività che ha origini nel periodo prebellico e, che si fonda sullo sfruttamento di depositi di argilla, assai diffusi nel versante della valle della Secchia. A partire dagli anni 50, il comune ha praticamente quadruplicato la propria popolazione, grazie al boom dell’industria ceramica e del suo indotto.

Il nucleo storico di Sassuolo, è articolato attorno a Piazza Martiri Partigiani, offre la visita al seicentesco “Palazzo ducale”, recentemente restaurato; residenza estiva dei duchi di Modena, illustre esempio di barocco emiliano progettato, sui resti di un castello preesistente, già documentato attorno all’anno Mille, edificato su disegno di Bartolomeo Avanzini, nel 1634. Al fasto della facciata, corrisponde negli interni una ricchissima pittura murale, composta da trompe-l’oeil e fregi in tipico stile barocco, opera in gran parte dell’artista francese Jean Boulanger, che ha dato un tocco spettacolare ai vari saloni e camere.

All’interno nel grande parco, annesso alla residenza, troviamo il suggestivo cortile caratterizzato dalla “Fontana del Nettuno” di Antonio Raggi. La pittoresca vasca, chiamata comunemente dai sassolesi “Il fontanazzo“, è una piscina circondata da ‘finte rovine’ che suggeriscono l’idea di un’antica città sommersa, e il viale prospettico che porta al Casino del Belvedere, dove si trovano le tempere raffiguranti dodici Ville di delizia degli Estensi.

Parte integrante del complesso ducale, la Chiesa di S. Francesco in Rocca, realizzata nel 1653 che conserva il Santo Tronco, crocefisso portato a Sassuolo dai Pio, come reliquia di una crociata. Di notevole interesse anche la Parrocchiale di San Giorgio, a cupola con fastosi altari barocchi e, sull’altare maggiore una “Madonna col Bambino e Santi” di Jean Boulanger (1640). Di fronte la guglia, eretta per volere di Marco Pio di Savoia nel 1591, fu trasformata in fontana nel 1795.

Percorrendo il lato destro della parrocchiale, si va in Piazza Garibaldi, d’impianto cinquecentesco cinto da portici. In asse con la Torre dell’ Orologio, si allunga via Ciro Menotti, dove si trovano la chiesa di San Giuseppe (sec. XVI) e la chiesa di Santa Chiara (XVII sec.) dall’elegante facciata di gusto barocco.

Di rilevante importanza, la presenza sul territorio comunale della “Riserva Naturale Salse di Nirano”. Istituita nel 1982 su un’area di circa 200 ettari, tutela il più importante complesso di “salse” della regione, cioè numerosi vulcanelli, dai quali fuoriesce fango salato, misto a bolle d’idrocarburi che conferisce al paesaggio un aspetto lunare. La riserva comprende anche boschi, stagni, prati e vigneti, che nell’insieme compongono un quadro del paesaggio delle prime colline appenniniche, e offrono rifugio a diverse specie animali. Altri luoghi da non perdere, sono nella vicina Fiorano, la settecentesca Chiesa di S. Giovanni Battista, e quella di S. Giovanni Evangelista oltre al Castello di Spezzano, che ospita il Museo della Ceramica, Villa Vigarani-Guastalla.

Sempre a Fiorano troviamo la pista prova della Ferrari: per gli appassionati è possibile seguire le prove delle monoposto dalla recinzione. Basta spostarsi di pochi passi più in là e si entra in quel di Maranello, dove ha la sede la scuderia Ferrari. Un luogo che non lascerà insoddisfatti gli appassionati di Formula Uno. Si può visitare la Galleria Ferrari. Spostandosi a Modena (a soli 20 chilometri), si potrà vedere il nuovo museo dedicato a Enzo Ferrari.

Da Maranello allungando la strada di pochi chilometri si arriva in un borgo suggestivo e affascinante come quello medioevale di Castelvetro, che sorge un poggio che permette di dominare tutta la valle, disseminata di vigneti e piante da frutta. Aria medioevale contrassegnata da mura di cinta, campanile, la Torre delle Prigioni e la Torre dell’Orologio, resa ancora più caratteristica dalla piazza della dama, perchè la pavimentazione forma appunto una scacchiera.

Proprio su questa piazza si trova uno dei più noti ristoranti della zona, che ha una vista spettacolare da questo balcone naturale. Qui nella seconda settimana di settembre, si tiene una rievocazione della dama vivente con una festa medioevale in costume con tanto di cena del periodo. A fine settembre si tiene la Sagra dell’Uva e del Lambrusco Grasparossa. Nei cortili e nelle piazze del centro e nelle fattorie circostanti vengono offerte le produzioni tipiche dell’enogastronomia locale. Sempre nel territorio comunale di Castelvetro, troviamo il Castello di Levizzano, citato già dall’890 e poi di proprietà di Matilde di Canossa. Sempre a Castelvetro, ogni due anni a giugno, si tiene mercurdo, il mercato-evento dell’assurdo. Due giorni di festa all’aperto in cui si assistono a opere d’arte e a performance che è difficile spiegare. Come musicisti suonare appesi ad alberi grazie a speciali imbragature, draghi e cavalieri di legno alti diversi metri e spettacoli teatrali ricercati e innovativi.

Nota particolare di Sassuolo e dintorni è per la cucina locale, dove s’incontrano al meglio i sapori della tradizione reggiana e modenese, con il Lambrusco a farla da padrone, con il suo rosso spumeggiante e irruento, prodotto sia secco che dolce. Dai prodotti classici, come il Parmigiano Reggiano, l’aceto balsamico, le ciliegie di Vignola, l’olio extravergine di oliva di Brisghella, all’erbazzone reggiano, i cappelletti o i ravioli a base di carne arrostita. Una cucina che ha come base la pasta, fatta rigorosamente a mano, che compare su tutte le tavole nelle forme più fantasiose e con i ripieni più diversi. Di rilievo le seconde portate, con una varietà infinita di specialità, con i bolliti su tutto, accompagnati dalla salsa verde. Con la vicinanza dell’Appennino, abbondano i piatti a base di selvaggina. In questo periodo poi da non dimenticare, lo zampone di maiale, tipico della zona, insieme alle lenticchie il piatto più tipico di fine anno. In una cucina così ricca ed eterogenea non possono mancare i dolci, come la zuppa all’emiliana, altrimenti detta zuppa inglese; poi i tortellacci che si mangiano a Carnevale, con il ripieno di cioccolato, marmellata di amarene, noci e castagne. Quindi la torta di tagliatelle e le raviole di San Giuseppe, senza dimenticare un tipo particolare di spongata, dolce di origine medievale a base di pinoli, noci, spezie ed erba.

 

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