Liala, un sogno romantico

Dal 1931, quando fece il suo esordio con Signorsì, Amalia Liana Negretti, meglio conosciuta come Liala, ha fatto sognare generazioni di lettrici di tutto il mondo, con le sue storie d’amore romantiche e spesso dalla tragica conclusione.

Nata a Carate Lario, sul lago di Como, il 31 marzo del 1897, Amalia visse un’infanzia serena, come ricorda nel suo libro autobiografico Diario Vagabondo del 1977.

I suoi genitori facevano parte della nobiltà che trascorreva le vacanze estive in riva al lago e quando la figlia compì 18 anni, decisero di farla sposare a quello che ritenevano essere l’uomo giusto per lei.

La scelta cadde sul marchese Pompeo Cambiasi, molto più vecchio della sposa, ma stimato ufficiale della marina italiana.

Dal matrimonio nacquero due figlie, Primavera e Serenella, ma dopo poco tempo Amalia capì che quello che provava per il marito era solo un forte affetto e non amore, per cui decise di separarsi e di andare a vivere sulle rive del lago di Varese con le due bambine.

Poco tempo dopo la giovane donna conobbe il marchese Vittorio Centurione Scotto, un collaboratore della Regia Aeronautica, con cui visse un’appassionata storia d’amore, come ricordato nel romanzo del 1950, Ombre di fiori sul mio cammino.

Ma nel 1926 il giovane ufficiale morì durante un allenamento per la coppa Schneider, competizione che si sarebbe svolta pochi giorni dopo sul lago di Varese.

Schiacciata dal dolore, Amalia decise di superare il lutto che l’aveva colpita scrivendo un romanzo, che raccontasse la storia d’amore dal tragico epilogo tra un giovane aviatore e una ragazza ossessionata dal passato non molto limpido della madre.

Il romanzo, che si sarebbe chiamato Signorsì, venne pubblicato nel 1931 dalla Sonzogno ed ebbe un successo incredibile, tanto che fu successivamente ristampato nel corso degli anni.

Pochi giorni dopo l’uscita del libro, Amalia incontrò il poeta Gabriele D’Annunzio, che le regalò una fotografia su cui aveva scritto Liala, perché secondo lui una donna che scriveva di aviatori doveva avere un nome che ricordasse un’ala.

Nel 1930 Liala, come ormai amava farsi chiamare dalle figlie e dalle amiche, conobbe il tenente colonnello Pietro Sordi, che fino al 1948 visse una travagliata storia d’amore con la scrittrice.

Contemporaneamente Liala scriveva i suoi primi romanzi, tra cui Settecorna e Mavi mia vita, che contengono precisi riferimenti al mondo dell’aviazione e dell’esercito, grazie anche alle precise notizie che le forniva il tenente Sordi.

Alla fine della seconda guerra mondiale, dopo essere stata lasciata da Sordi, Liala scrisse Voci dal mio passato e Ombre di fiori sul mio cammino, dove ricorda la sua giovinezza e l’amore per Scotto.

Dalla prima metà degli anni Cinquanta la produzione di Liala si fece sempre meno legata al mondo dell’aviazione e sempre più vicina a temi romantici e sentimentali che appartenevano al mondo aristocratico della sua infanzia.

Tra i romanzi di questo periodo ci sono Il pianoro delle ginestre, storia di una famiglia contadina dalla prima guerra mondiale fino al secondo dopoguerra, la saga di Lalla Acquaviva, dove le due protagoniste, zia e nipote, vivono drammatiche storie d’amore con i membri di una ricca famiglia dell’Umbria, e Passione lontana, sulla difficile storia tra una ragazza milanese e un calciatore dal tragico passato.

Negli ultimi anni, ormai cieca, Liala riuscirà a completare dopo Diario Vagabondo solo Goodbye Sirena, protagonista un cinico playboy che si redime e diventa prete, e Frantumi di arcobaleno, dove l’eroina romantica è contesa tra un medico e un giovane carabiniere nell’Italia sconvolta dalle Brigate Rosse.

Assistita dalla governante Tilla e dalle figlie, Liala muore a Varese nella sua villa il 15 aprile del 1998, mentre solo nel 2007 e nel 2011 usciranno, completati da Mariù Safler, i romanzi Con Berly perdutamente, sulla travagliata storia d’amore tra una ragazza italiana e un ufficiale di colore, e Un ballerino in paradiso, dove il giovane protagonista è purtroppo dipendente dalla cocaina.

Liala nel tecnologico mondo attuale può sembrare anacronistica, ma le sue storie d’amore, raccontate con eleganza e garbo, sono senza tempo.

Pubblicato su: www.labissa.com 

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