Lario: tutto pronto per la 51ª Sagra del Missultèn a Mezzegra

La tradizionale sagra gastronomica di fine estate, inaugurata nel 1964 all’interno del “Circolo Fratellanza”, giunta alla sua 51ª edizione, vi aspetta sabato 27 e domenica 28 agosto al parco comunale di Mezzegra, Tremezzina, con ben 60 kg di missultèn (agoni pescati, salati ed essiccati artigianalmente sul Lago di Como) pronti per essere cotti e serviti con la polenta!

La sagra è organizzata dalla Pro Loco di Mezzegra.

I Missultèn o Misultin che dir si voglia, sono una specialità culinaria tipica del Lago di Como, particolarmente della Tremezzina, quella splendida fascia di terra del Lario, che sul ramo comasco va da Lenno, Mezzegra, Ossuccio e Tremezzo e che da un paio d’anni forma un unico comune. Un territorio che continua con l’affascinante Griante e la sua frazione di Cadenabbia.

Una terra che da sempre ha conquistato viaggiatori e aristocratici: Stendhal vi aveva ambientato alcuni passi de “La Certosa di Parma”, i grandi editori musicali Ricordi vi possedevano una villa (Villa Margherita), proprio sul lungo lago, in cui fu ospite anche Giuseppe Verdi, che lì compose alcune arie della Traviata. Il poeta americano Henry Longfellow dedicò a Cadenabbia alcune poesie.

Tra i regnanti che soggiornarono troviamo la Regina Vittoria d’Inghilterra, lo zar Nicola II di Russia, il kaiser Guglielmo II, il principe Umberto di Savoia. Il cancelliere tedesco Konrad Adenauer vi tornava ogni anno.

La preparazione dei Missultèn è piuttosto complessa e lunga. Come detto gli agoni (Alosa agone, sinonimo Alosa fallax lacustris) sono pesci tipici dei laghi insubri. Una specie ittica, che molto probabilmente ha avuto origine da esemplari che anticamente rimasero intrappolati nei laghi subalpini e che nel tempo si è adattata alle peculiari condizioni di vita dell’ambiente lacustre. Pesce dalle dimensioni medio-piccole, è ricchissimo di grassi naturali e di omega 3 che lo conservano a lungo, una volta salato ed essiccato. Dal corpo allungato, l’agone ha dorso di colore verdastro cosparso di macchie nere, ventre e fianchi chiari dal colore grigio argenteo con qualche striatura dorata.

Rappresenta un piatto tradizionale tipico della nostra cucina insubre, in particolare lariana. Così come accade per tutti i piatti che una volta erano considerati ‘poveri’ perché cucinati da contadini, pescatori, gente semplice che viveva di ciò che riusciva a produrre, oggi i Missultèn sono invece diventati una vera e propria prelibatezza richiestissima sul Lago di Como ma non solo. Al punto che negli ultimi anni ha preso il via anche un’esportazione verso i principali ristoranti del mondo e i migliori negozi per gourmet.

Plinio il Giovane, abitando sulle rive del lago di Como, era solito osservare alcuni pescatori che essiccavano piccoli pesci. Incuriosito, descrisse questa pratica nelle sue “Epistole” lasciando così la più antica testimonianza sul missultèn.

Si pesca nella parte più settentrionale del lago, nelle acque più fresche e profonde, con reti volanti lunghe anche duecento metri che si estendono a decine di metri di profondità. Le reti sono calate il pomeriggio e recuperate alle prime luci del mattino.

Gli agoni più pregiati sono quelli che vengono pescati vicino ai fondali sassosi dove in genere vengono deposte le uova. Un tempo il mese ideale per la pesca era maggio, oggi non è più possibile per limiti imposti, per tradizione è comunque da sempre regolata e avviene soprattutto in giugno e luglio. Per questo motivo nel periodo estivo ci sono numerose feste e sagre in tanti paesi che si affacciano sul Lario.

Ma prima di diventare Missultèn, l’agone deve farne ancora di strada e passare alla parte più importante del suo trattamento.

Per prima cosa si levano le interiora, si strofinano con sale e lì si rivoltano ogni 12 ore per due giorni. Al termine di questa procedura vengono sciacquati, quindi sono infilzati con uno spago ed esposti all’essiccazione all’aria aperta sulle terrazzature o meglio ancora in riva al lago. Quando le carni raggiungono una colorazione rossastra, è il segno che il grasso è al giusto stadio e il pesce può affrontare il suo lungo periodo di conservazione.

Dopo qualche giorno subiscono un nuovo trattamento. Vengono riposti accuratamente a strati alternati con foglie d’alloro in un recipiente (in origine in legno, oggi in latta), detto “missolta”, da cui arriva il nome della specialità, che una volta riempito viene passato sotto un torchio, con cui si effettua una lenta pressatura dei pesci. Così il grasso del pesce affiora in alto e garantisce uno strato di olio perfetto per isolare gli agoni dall’aria esterna e per permettere una corretta conservazione.

Terminata la fase di torchiatura, il recipiente viene chiuso, un tempo con il coperchio in legno e tutti i contenitori vengono impilati, uno sopra l’altro. In questo modo la pressione e il legno permettono la traspirazione e la fuoriuscita di olio in eccesso.

I missultèn hanno un sapore molto intenso, che richiede di essere accompagnato da un alimento che ne possa attutire in parte il sapore come la polenta. Altro prodotto tipico tradizionale, altro cibo ‘povero’ diventato oggi specialità culinaria ricercata.

Un condimento ulteriore a questo piatto è un filo di olio d’oliva, ovviamente di quello dei laghi insubri, che negli ultimi anni sta conoscendo un vero proprio boom per qualità e produzione. Anche qui riprendendo una vecchia tradizione.

Polenta e Missultèn sono veramente un’accoppiata vincente, tanto che Davide van de sfroos, cantante comasco folk che ha fatto del lombardo la lingua con cui comunicare le sue canzoni, gli ha dedicato un testo e negli ultimi anni ha contribuito non poco a sdoganare questa specialità dalla tradizione antichissima.

E niente di più facile che vedere il bardo insubre, passare per la “Sagra del Missultèn” considerato che Mezzegra è proprio casa sua.

Un’occasione per unire il turismo, con un passaggio per la Tramezzina e tutte le sue frazioni, villa del Balbianello, il Santuario della Beata Vergine del Soccorso e il Sacro Monte di Ossuccio, la chiesa romanica di Santa Maria Maddalena, Bolzanigo.

Sabato 27 Agosto 2016

ore 19:00 – Degustazione del Missultèn e grigliate varie

ore 20:30 – Musica con l’Orchestra Rosy Guglielmi

Domenica 28 Agosto 2016

ore 12:30 – Apertura cucina, ininterrotta fino a sera

ore 15:00 – Mostra di Quadri all’aperto e Concorso di Disegno per bambini da 4 a 11 anni

ore 20:30 – Musica con l’Orchestra Masolini

ore 23:00 – Estrazione della Lotteria abbinata alla Sagra

1° PREMIO: Buono Acquisto di 1.000,00 €

In caso di mal tempo le serate di Sabato e Domenica saranno rinviate alla Settimana Successiva.

Pubblicato su:http://www.labissa.com 

 

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