Lago Maggiore, il Sentiero d’Arte 2017 per scoprire Trarego e Cheglio

 

Il Sentiero d’Arte, dopo un anno di pausa, torna protagonista a Trarego e Cheglio sulle colline del Lago Maggiore, infatti, da venerdì 14 a lunedì 17 aprile, la rassegna d’arte internazionale si svolgerà attirando come sempre migliaia di turisti, curiosi e amanti della creatività con 19 siti espositivi, e con la presenza di più di 40 artisti e associazioni. Un territorio centro turistico rinomato fino agli anni 60′, con strutture importanti che lo rendevano un centro vivace, poi via via andato a spopolarsi, e che è tornato a rivivere negli ultimi anni, grazie al turismo, specialmente quello di lingua tedesca che ormai rappresenta una forte componente locale.

Una manifestazione giunta alla sua ottava edizione, essendo partita nel 2009 e che è ormai diventata un appuntamento fisso per appassionati, turisti e curiosi nel periodo pasquale.

Un evento che, poggiandosi su arte e creatività, si promette di riportare in auge e far rivivere un territorio un po’ fuori mano dai soliti percorsi turistici, ma ricco di storia, fascino e con viste impagabili sul lago e sulle montagne.

Il panorama rurale, tra prati, boschi e montagna, offre uno scenario suggestivo e già in sé artistico in cui sono collocate le opere: sculture, pitture, ceramiche, fotografie o installazioni che mischiano generi e stili. Diciannove punti sparsi, da raggiungere con una camminata, su un percorso preciso, tra le frazioni di Trarego e Cheglio, tutto da godersi in tranquillità, ammirando lo spettacolo naturale di monti e lago, portando così un’idea d’arte “diffusa” tra viuzze, antichi cortili, case private, giardini, boschi e prati, che portano le opere in mezzo alla gente e alla natura, distinguendosi dalla solita collocazione nelle gallerie e dai musei. Ad arricchire ulteriormente l’interesse e rendere magica l’atmosfera, musica di diversi generi e altri eventi culturali, faranno da cornice alla manifestazione.

Il Comune di Trarego-Viggiona si trova nella parte nord del Lago Maggiore, sulla sponda piemontese, nella provincia del Verbano Cusio Ossola. L’insediamento umano ebbe inizio lentamente nel corso dei secoli fino a intensificarsi nel Medioevo. I primi nuclei abitativi sfruttarono le fasce orizzontali e i terrazzamenti lasciati dalle ere preistoriche per le coltivazioni e l’allevamento, denominati ronchi.

Nella parte più alta, dove ci sono gli alpeggi, troviamo baite e edifici di pietra, destinati a ospitare gli animali durante la primavera e l’autunno. I boschi sono percorribili, sia a piedi che in mountain-bike, grazie ai numerosi sentieri, ben tenuti e curati, che consentono di scoprire un antico mondo che conserva ancora i vecchi ronchi, i terrazzamenti rivolti a Sud, dove, grazie al clima mite si coltivavano anche l’uva, l’ulivo e si pascolava il bestiame.

L’attuale comune è nato alla fine degli anni Venti, dall’unione di tre villaggi di antica origine rurale, Trarego, Viggiona e Cheglio, immersi nel verde sulle pendici del Monte Carza (1.116 metri) da cui si gode un invidiabile panorama dall’alto sul Lago Maggiore.

Il territorio comunale ha un’altimetria che varia tra i 400 e gli 1.814 metri sul livello del mare. Si trova a una ventina di chilometri proprio sopra proprio sopra Cannero Riviera, in un territorio denominato la conca verde.

Di origine antica, Trarego, anticamente “Trargho”, deriva dal latino “tradigum”, a significare passaggio: molto probabilmente a indicare la zona di transito da cui passava il sentiero per Oggiogno per scendere al lago e la via per salire la montagna per approdare in Val Cannobbina, quindi in Val d’Ossola.

Trarego si trova in un’ampia conca immersa nel verde e affacciata direttamente sul lago. Conserva diversi edifici di archeologia industriale come centrale idroelettrica d’inizi 900, che sfruttava le acque di una cascata per produrre energia idroelettrica che forniva l’illuminazione alla zona, ancora prima che sulla sponda lombarda. Sul territorio anche reperti della vita contadina come i mulini per la macina dei cereali.

La parrocchiale di Trarego è dedicata a S. Martino, venne edificata nel XVI secolo, ampliando un oratorio esistente già duecento anni prima, sorvegliata dai quattro maestosi platani centenari, proprio davanti alla scalinata.

La chiesa ospita un altare marmoreo e una statua lignea della Madonna della cintura, opera dello scultore G.M. Franzosini nel 1747; due statue lignee di pregevole fattura (XVIII secolo) raffiguranti la Madonna Nera di Loreto e l’immancabile San Carlo Borromeo; un prezioso battistero in marmo rosa di Candoglia. Chiesa che per decenni ha avuto una particolarità, era una della poche senza avere un campanile, in quanto venne demolito nel 1967 perché pericolante, ricostruito poi solo nel 2000. Un campanile che ha avuto una storia travagliata sin dalla sua costruzione a inizio 800′, nato da una vincita al lotto.

A Trarego, alla fine del ‘800, venne costruito l’albergo La Perla, ancora in attività, sullo stile liberty del tempo, che conserva una meridiana dell’epoca, attorno al quale poi sorsero altre attività ricettive. A inizio Novecento fu la volta del Vittoria, quindi negli anni Venti dell’imponente Miramonti, a testimoniare di una notevole attività turistica e di livello, dove fino agli 50’ si sciava anche. A testimonianza dell’importanza del posto, viene ricordato un concerto, tenuto all’aperto, nel terreno del Pianaccio dello storico tenore verdiano, Francesco Tamagno. Pianoro che poi ha preso proprio il nome del tenore torinese.

Viggiona fu eretta in parrocchia autonoma già nel 1492. La “chiesa vecchia” sorge al margine nord del paese. L’edifico originario risale al XV secolo, è stato poi ampliato con due navate laterali, dichiarato monumento nazionale. Conserva importanti tesori d’arte e antichi affreschi, tra cui una Crocifissione del 1430. Al suo interno anche due trittici: uno raffigurante l’Adorazione dei Magi e un altro (oggi nella nuova parrocchiale) raffigurante il presepe con i santi Maurizio e Antonio Abate. Conserva attualmente affreschi settecenteschi sull’abside e sul battistero. Sempre a Viggiona si trova l’oratorio della Beata Vergine delle Grazie, detto “di campagna”, edificato attorno al 1535 sul luogo di una preesistente, cappella di cui rimane tuttora l’affresco con la Madonna in trono che allatta il Bambino datato 1504.

Il 15 maggio 1689 venne posata la prima pietra della grande parrocchiale barocca, visibile anche da lontano; i lavori durarono otto anni, venendo inaugurata nel 1697, come compare sul frontale del portone. Negli anni ‘60, venne realizzata dagli studenti dell’Accademia d’Arte di Stoccarda, una Via Crucis, che conduce al vicino cimitero.

La borgata di Cheglio, si trova a 773 metri d’altezza, in una posizione che permette di avere la luce del sole anche d’inverno, è contrassegnata da un dedalo di stradine lastricate, che s’insinuano tra case in pietra, riproducendo uno stampo tardo medievale. E’ un villaggio minuscolo che emana un sapore antico, riscoperto negli ultimi anni da un turismo particolare, spesso e volentieri di stampo tedesco, che ama la serenità dei luoghi. Un antico oratorio dedicato a S. Rocco, patrono degli appestati, conserva un prezioso polittico del XVI secolo raffigurante una Madonna in trono con bambino e i Santi Rocco, Sebastiano e Martino.

L’oratorio risale al 1509 ma secondo alcuni racconti popolari sarebbe più antico della Parrocchiale stessa. Si racconta che anche San Carlo Borromeo vi avesse predicato. Sempre a Cheglio troviamo l’antica cappella di Santa Maria del Buri che presenta un pregevole affresco del ‘400 raffigurante una Crocifissione e la cappella della Vergela, meta di antiche rogazioni, situata sulla mulattiera che conduce a Cannero. Quest’ultima è caratterizzata da un ampio portico che garantiva riparo ai viaggiatori in caso di cattivo tempo, funzione svolta anche da altri “ricoveri” che s’incontrano scendendo verso Cannero in località Piancassone.

Una bella fontana in sasso con una vecchia iscrizione si trova incastonata sotto una scala nella Via Centrale. Altra interessante fontana è quella presente tra i monumentali castagni in località “Pianaccio” costruita con i residui di un abbeveratoio per i cavalli usato durante la costruzione della Linea Cadorna.

A Cheglio nel 1884, sorse uno dei primi alberghi della zona: l’Albergo Belvedere, sulla scia di quello che avveniva sulla riva del lago Maggiore, tra Stresa e Cannobio, con la nobiltà e la nascente classe imprenditoriale europea che scoprivano il turismo. Le contadine locali, portavano nelle gerle i bagagli dei turisti, le nobildonne risalivano a dorso d’asino o di mulo i sentieri per arrivare dal lago, e sorseggiavano il tè sotto gli “arboli”, i giganteschi castagni da frutto. I più esigenti bevevano il tè, direttamente su un castagno secolare collegato all’albergo da una passerella.

Trarego-Viggiona è raggiungibile da Cannero Riviera in soli dieci minuti percorrendo la panoramica Strada Provinciale che prosegue in quota e attraverso il Passo di Colle raggiunge Verbania, che da anche un rapido accesso a diversi siti della Linea Cadorna, complesso di archeologia militare risalente alla prima guerra mondiale e ora in fase di rivalutazione.

Da Cannero Riviera si sale a Piancassone, mentre la strada, in principio ripida e stretta, diventa poi comoda e ampia, Viggiona resta sulla destra, poi si arriva a Cheglio, dove inizia la Strada Cadorna che sale a Colle usando la Strada Provinciale, mentre se si continua in piano, dopo circa un chilometro si arriva a Trarego. Un breve tratto di strada in discesa porta al Museo Tattile di Scienze Naturali del Lago e della Montagna, unico in Italia, aperto nel dicembre del 2006 e allestito nell’edificio delle vecchie scuole elementari, che al piano terra ospita il salone polifunzionale Sala Dragoni.

Un territorio lussureggiante che offre tanto, non solo paesaggisticamente e che merita di essere rivalutato Tante le possibili escursioni sui crinali e sulle vette dei monti, su mulattiere e strade rurali con cappelle agresti, antichi lavatoi e fontane, come sulla mulattiera che da Trarego e Cheglio scende a Cannero, quella che da Viggiona scende a Cannobio, oppure in salita, verso Colle, passando dal Passo della Piazza dove si trova l’oratorio di Sant’Eurosia.

Il sentiero che dalla località Crasai, scende a Oggiogno, dove merita una visita, il “Torchio dei Terrieri”, testimonianza dell’antica attività rurale, costruito nel 1742, con un’enorme trave di castagno del peso di parecchie tonnellate e lunga 9,20 metri.

Il belvedere del Monte Carza sopra Viggiona, fino alla cima del Tondone (1.243 m) che termina sulla valle di Socraggio.

Altre passeggiate da Trarego conducono alla Cascata, alle cascatelle e alle pozze iridescenti del Rio Piumesc, oppure alla frazione di Promè, dove avvenne l’eccidio dei partigiani della Volante Cucciolo il 25 febbraio 1945.

Trarego, Viggiona e Cheglio sono anche un punto da cui partire per seguire i percorsi della “Linea Cadorna”, struttura difensiva costruita durante la prima guerra mondiale per proteggere l’Italia da un’ipotizzata invasione austro-tedesca attraverso la Svizzera.

Sentieri con viste mozzafiato sul lago e camminamenti vari tra boschi di castagni, conifere e faggeti, s’incontrano con altri che portano anche a Cannobio, al Sacro Monte di Ghiffa con il suo parco Naturale, alla Val Grande e fino a Intra.

PROGRAMMA

Venerdì 14 aprile

Dalle 13 alle 14, Municipio di Trarego-Viggiona Inaugurazione e apertura Sentiero d’Arte Rinfresco offerto dalla Pro Loco Dalle 15.30 alle 17, Museo Tattile Laboratorio di pittura (acquarello) per bambini, a cura di Erika Wagner

Sabato 15 aprile

Dalle 15.30 alle 17.30, Museo Tattile Rigiochiamoci la natura: laboratorio d’arte per bambini Dalle 17.30 alle 18, Museo Tattile Letture dal libro Val Grande a cura di Rolf Platen (in tedesco)

Domenica 16 aprile

Dalle 14 alle 22, Casa Scozia Performances musicali e artistiche a cura di Laboratorio Luna Dalle 15.30 alle 17.00, Salone San Mauro Laboratorio di pittura (acquarello) per bambini, a cura di Erika Wagner

Dalle 15 alle 17.30, Museo Tattile Laboratorio di scrittura autobiografica (in lingua italiana) Il paesaggio fuori e dentro di me: uno spazio per riflettere e scrivere di sè utilizzando il racconto orale, l’immagine, la musica, a cura di Maddalena Gatto Dalle 17.30 alle 18, Museo Tattile Letture dal libro Val Grande a cura di Rolf Platen (in tedesco)

Lunedì 17 aprile

Dalle 11 alle 18, Via Centrale Performances musicali e artistiche a cura di Laboratorio Luna Dalle 11 alle 11.30, Museo Tattile Letture dal libro Val Grande a cura di Rolf Platen (in tedesco) Dalle 12 alle 15, Salone San Mauro Pastasciutta per tutti, a cura della Pro Loco Dalle 15 alle 16, Sagrato della Chiesa di San Martino Spettacolo di danza per bambini e chiunque voglia partecipare, a cura di Jasmin Luebbig

Per i visitatori sarà disponibile una navetta da Cannero Riviera, nei giorni 16 e 17 aprile dalle ore 11 sino alle ore 18.

Per ulteriori informazioni il sito www.prolocotraregoviggiona.it

Pubblicato su: www.labissa.com 

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