Ho incontrato Gianni, uno spazzacamino

Un giorno, verso sera, sulla panchina di un parco, ho incontrato Gianni, uno spazzacamino.

Aveva un buffo cappello a cilindro, la faccia coperta di fuliggine e un meraviglioso sorriso.

A dir la verità non mi sembrava vero di aver incontrato uno spazzacamino, ma l’animo della giornalista ha avuto il sopravvento e ho pensato che forse avrebbe risposto a qualche domanda….

Forse era una favola, o forse stavo sognando…….

Quando e come ha deciso di diventare spazzacamino?

 Dopo aver lavorato per 8 anni un’azienda che produceva caldaie come tecnico di laboratorio, nel 1997 mi sono messo in proprio come manutentore di caldaie e bruciatori, un giorno una signora anziana mi chiese se oltre a pulire la caldaia potessi pulirle anche la stufa a legna, visto che lo spazzacamino quell’anno non era potuto andare…….stesso tuo stupore : come lo spazzacamino ? Decisi di informarmi, scoprii Santa Maria Maggiore, il museo dello Spazzacamino, la storia degli Spazzacamini e da allora mi sono messo a fare anche questo lavoro, adesso direi che circa il 40% dei miei clienti mi chiama per la pulizia delle canne fumarie e camini.

Credo che molti bambini degli anni 60′ 70′ e 80′, siano rimasti affascinati dalla Spazzacamino di Mary Poppins e dal celebre ballo sui tetti.  Ci si ritrova?

Molti bambini si aspettano che io arrivi vestito come il celebre Spazzacamino di Mary Poppins e rimangono delusi quando mi vedono con abiti da lavoro “ normali “, credo che se mi mettessi la divisa per andare a lavorare molti mi prenderebbero per pazzo….In realtà non esiste una vera divisa da Spazzacamino qui in Italia, come invece c’è nei paesi del nord Europa.

Comunque quelli che erano bambini negli anni 70 e 80 ormai sono grandi, ma se hanno fatto vedere il dvd di Mary Poppins ai loro figli ( come ho fatto io per esempio ) un pensierino lo fanno e devo dire che la cosa mi piace!

C’è comunque un aspetto quasi fiabesco nella figura dello spazzacamino, le piace?

Si, lo spazzacamino è quasi visto come un personaggio fiabesco perché rievoca ricordi di un passato lontano, la vecchietta vicino al camino, la pentola con la polenta, la casetta in montagna del nonno di Heidi con le caprette che ti fanno ciao, insomma un mondo che molti hanno solo visto in televisione o che hanno immaginato leggendo qualche libro….Quando sfiliamo a Santa Maria Maggiore la gente che ci vede ritorna a questi pensieri ed è questo che rende unica la cosa.

Ma c’è qualcuno che l’ha accolta cantando la canzone dello spazzacamino?

Molte persone anziane mi hanno accolto con la canzone o con vecchie filastrocche che si usavano ai loro tempi, ma di solito la canticchio io quando sono a lavorare sui tetti…rende meno pesante il lavoro fisico.

Lei ha studiato al Politecnico, cosa se posso?

Ho il diploma di perito elettronico, istituto OMAR di Novara, poi mi sono iscritto al Politecnico di Torino, ingegneria elettronica ma dopo tre anni ho abbandonato… quindi niente Laurea, ma tanta esperienza di vita che è servita per il futuro e per fare curriculum.

Quella dello spazzacamino, è stata un’attività che già era praticata dalla sua famiglia?

No nessuno, mio padre ha lavorato quaranta anni in Svizzera come saldatore, gli zii emigranti pure loro, nonno materno minatore, il primo spazzacamino sono io…

Ha avuto eventualmente dei maestri?

Nessun maestro. Mi sono chiesto: come posso farlo senza sporcare in giro ? poi tutto è venuto da solo, negli anni mi sono attrezzato e quindi adesso il lavoro è diventato molto più semplice, anche se molte volte si trovano canne fumarie costruite malissimo.

Ok, adesso il lavoro dello spazzacamino è differente da quello che si faceva nella prima metà del 900, una volta gli spazzacamini erano i bambini che si arrampicavano su per la canna fumaria, che era larghissima.

Adesso le canne fumarie sono di dimensioni molto ridotte e quindi si usano scovoli che vengono fatti scendere partendo dal comignolo.

Lo spazzacamino è ancora attuale oggi e chi la chiama per il suo lavoro?

Attualissimo, i combustibili solidi, le biomasse, insomma la legna e il pellet tanto per capirci hanno ripreso piede, e quindi la pulizia della canna fumaria è necessaria (oltre che obbligatoria per legge, esiste una normativa che impone la pulizia annuale, ma non è molto conosciuta…), la clientela va dalla nonna con la vecchia cucina economica a legna, l’architetto che ha il caminetto nello studio, il pensionato che ha fatto installare la caldaia a legna, la pizzeria per il forno di cottura….insomma un po’ di tutto.

Quali sono i pregi e i difetti del suo mestiere?

Pregi….se lo fai con amore e passione ti diverti pure, ok è faticoso… però forse è quella rievocazione fiabesca che dicevamo prima, la gente ti accoglie in casa in maniera diversa, non è quel “ oddio devo fare la revisione della caldaia adesso mi tocca chiamare il tecnico anche se la caldaia funziona…. “ qui è “ Gianni mi vieni a pulire la canna fumaria del caminetto? Avvisami prima di venire che ti preparo il caffè! “

Difetti: tutti si ricordano di pulire la canna fumaria all’ultimo momento e quindi settembre ottobre e novembre sono mesi di fuoco, dove la sera non mi ricordo neanche chi sono, molte volte soprattutto con le nuove generazioni le persone sottovalutano il tuo operato e credono che lo spazzacamino lo possa fare chiunque, ma una preparazione tecnica è necessaria, un impianto costruito male diventa pericoloso e noi dobbiamo essere in grado di riconoscerlo, da poco in Italia ci si sta muovendo perché gli installatori e manutentori d’impianti a biomassa siano abilitati per questo e ti posso assicurare che molte volte mi trovo davanti ad impianti a dir poco osceni…

E’ un mestiere che lei considera pericoloso?

I suoi rischi li ha, quando sali sui tetti devi prendere tutte le precauzioni possibili, cavi di sicurezza, imbragature, casco di protezione, e poi ci sono sempre le solite vespe che vengono a ronzarti intorno…quando non trovi i calabroni che hanno deciso di costruire abusivamente il loro nido nella canna fumaria…allora lì si che mi metto a ballare come lo spazzacamino di Mary Poppins…

Ma allora non è vero che siete in via d’estinzione?

Breve storia degli spazzacamini: verso la fine del 1800 le famiglie che vivevano nella Val Vigezzo e nella Valle dell’Orco per avere una bocca in meno da sfamare nel periodo invernale mandavano i figli più piccoli a fare lo Spazzacamino. Questi partivano con uno Spazzacamino più anziano che li prendeva in affido e che li portava nelle grandi città tipo Torino, Milano e li sfruttava, lui si prendeva i soldi della pulizia e i bambini si dovevano accontentare del cibo che le famiglie gli davano dopo aver eseguito il lavoro di pulizia della canna fumaria, difficilmente venivano pagati….rimanevano lontani da casa per tutto l’inverno e ritornavano a casa solo in primavera.

A Torino nel 1874 nacque l’Opera Pia Spazzacamini di fondazione cattolica che si prendeva cura dei piccoli spazzacamini che almeno una volta la settimana vedevano un pasto caldo e potevano lavarsi.

Io ho conosciuto Giacomo Ferrando, che questa vita l’ha vissuta e me l’ha raccontata, è morto all’età di ottantotto anni e per ottanta ha fatto lo spazzacamino.

Questi spazzacamini non esistono più, esistono i manutentori delle caldaie, delle stufe a pellet, e poi quelli come me che si occupano anche delle caldaie a legna, dei caminetti, delle canne fumarie, che si arrampicano sui tetti e amano fare lo spazzacamino.

Un consiglio veloce da spazzacamino, per chi ama i caminetti in casa?

Per chi ama i caminetti nessun consiglio, amare significa prendersene cura e questi già lo fanno, per chi è attratto dai caminetti a legna invece direi di affidarsi ad un installatore esperto, con esperienza, non al primo che capita, se hanno già un caminetto in casa allora direi di chiamare uno spazzacamino che gli possa dare dei consigli.

La miglior pubblicità è il passaparola, io la clientela me la sono fatta così, direi che un tripadvisor anche per gli spazzacamini non sarebbe male.

Cos’ è da dentro, il raduno degli Spazzacamini di Santa Maria Maggiore? E quanto è importante per Lei?

Questo sarà il mio 18° raduno, nelle prime sfilate c’era una certa soddisfazione nel farlo per orgoglio personale, poi dopo aver conosciuto i veri spazzacamini, quelli che ti dicevo prima, tutto è cambiato.

Sfilo come rappresentante degli spazzacamini della Valle dell’Orco, mi sono innamorato di quella valle, di quelle persone.

Incontrare quelli che fanno questo lavoro che arriva dalla Francia, Svizzera, Norvegia, Romania, Russia…27 nazioni diverse….tutti vestiti di nero, neri di fuliggine in volto e come diceva Gianni Rodari solo con il bianco degli occhi…è una sensazione bellissima, la stessa che si prova su di un palco a fine spettacolo con l’applauso del pubblico.

Comunque, quando Domenica 3 settembre alla fine della sfilata vedrai uno spazzacamino sul tetto del comune di Santa Maria Maggiore che farà suonare la campana, quello sarò io…….e li inizierà il mio ballo, la mia favola….

 

 

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