Mercatini di Natale, una scusa per conoscere Domodossola

Domodossola, nel cuore della Val d’Ossola, sabato 17 e domenica 18 dicembre, accoglierà i visitatori con ben 230 bancarelle dal tettuccio rosso, piene di luci e circondate da aromi e profumi invitanti.

Sono i Mercatini di Natale, per un fine settimana ricco di animazione e di atmosfera natalizia, con la possibilità di vedere infinite e originali idee regalo.

Molte delle bancarelle saranno dedicate all’hobbistica, ma altre presenteranno una vasta offerta di prodotti di artigianato e di prelibatezze enogastronomiche.

Tantissimi i visitatori che hanno prenotato per il fine settimana più natalizio dell’anno e, nella giornata di sabato, sarà anche approntato un treno speciale, con partenza da Berna, che ospiterà 300 turisti provenienti dalla Svizzera, saranno accolti con una particolare merenda e intrattenimento musicale.

Oltre ad avere la possibilità di acquistare articoli e idee regalo, si potrà ammirare il capoluogo ossolano decorato con luminarie natalizie in tutte le vie principali e le vetrine dei negozi addobbate a festa.

E poi, come valore aggiunto, oltre ai Mercatini, alle luci, alla gastronomia d’eccellenza, Domodossola ha una storia da raccontare, anche attraverso alcuni suoi Palazzi sopravvissuti alle più diverse vicende storiche.

Raccontiamola un po’, anche solo per poterne cogliere aspetti caratteristici o particolari inediti.

Domodossola è una vivace cittadina situata nel cuore dell’Ossola, adagiata nel fondovalle del fiume Toce, alle falde dello storico colle di Mattarella e delle colline di Vagna, con il centro storico che conserva ancora tutto il suo fascino medioevale.

La città venne fondata in epoca pre-romana dai Leponzi (Ossola Lepontiorum) per poi, nel 12 a.C, passare sotto il dominio romano.

Caduto l’impero romano (476) anche l’Ossola fu invasa degli Unni, Goti e Longobardi, cui successero i Franchi di Carlo Magno, poi iniziò il dominio dei Vescovi Conti di Novara.

Secondo una leggenda, nel 917, Berengario I avrebbe concesso a Domodossola il permesso per il mercato settimanale, che ancor oggi si tiene il sabato, attirando numerosi turisti e ossolani.

Nel periodo delle Signorie, la cittadina fu dominata prima dai Visconti e poi dagli Sforza, e dopo la caduta di Ludovico il Moro, venne conquistata dagli spagnoli che la governarono per due secoli.

La spartizione dei domini spagnoli finì per assegnare l’Ossola a Carlo VI d’Asburgo, poi a Maria Teresa e dopo la rivoluzione francese, che vide la zona parte della Repubblica Cisalpina e del Regno d’Italia, e successivamente la caduta di Napoleone, Domodossola divenne capoluogo di mandamento sotto i Savoia.

Nel 1906 venne completato il traforo ferroviario del Sempione, un’opera rivelatasi fondamentale per l’economia della Valle.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, Domodossola fu il centro della Repubblica dell’Ossola nel settembre/ottobre 1944, una zona libera che, sfuggita all’occupazione nazista, si autogovernò con strutture democratiche.

Cuore della città è la magnifica Piazza del Mercato, nota per i portici del Quattrocento a sostegno delle case padronali e le loggette realizzate nel XV e XVI secolo. I capitelli delle colonne mirabilmente scolpiti sono il sostegno per gli archi romanici e gotici e nelle testate si possono ammirare gli stemmi delle casate ossolane.

Nel centro della piazza si trovava l’antico palazzo trecentesco del Comune, demolito nel 1805 per la costruzione dell’attuale Teatro Galletti.

Da Piazza del Mercato si percorre la caratteristica via Briona, sovrastata dalla torre trecentesca del palazzo vescovile, via d’accesso per i principali passi transalpini.

Oggi, della zona medioevale, resta parte delle mura pentagonali e del castello, nominato in alcune pergamene del 1001 e il 1007, abbattuto nel 1804, mentre del castrum ci sono solo i resti di una torre angolare unita alle mura.

Molto suggestiva è via Carina con abitazioni decorate da balconate in larice, testimonianza dell’influenza walser nella zona.

Le architetture religiose costituiscono un significativo patrimonio storico e artistico e la Chiesa Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, ricostruita tra il 1792 e il 1798, su una chiesa preesistente del XV secolo, ne è un magnifico esempio.

Uno scrigno d’arte è il Santuario della Madonna della Neve del XVII secolo, dove nell’atrio si trova un affresco del 1674, dedicato proprio al miracolo della nevicata estiva sul colle Esquilino di Roma, oltre al Matrimonio della Vergine e a una pala d’altare di legno dorato e dipinto, opera di Francesco de Tatti.

Domodossola conserva nel centro storico anche Palazzo Silva, ristrutturato nel 1519 dove si trovava una dimora gentilizia del Trecento, uno dei più pregevoli esempi di casa patrizia rinascimentale dell’area subalpina, che oggi ospita il Museo di Palazzo Silva, e Palazzo Mellerio, dimora del conte Giacomo Mellerio tra il Settecento e l’Ottocento.

Ci sono anche Palazzo San Francesco, edificato dove si trovava una chiesa di fine XIII secolo, oggi sede del museo omonimo grazie alla Fondazione Galletti che vi custodisce le sue collezioni, la magnifica biblioteca all’interno del Collegio Mellerio – Rosmini, con 60.000 volumi e sede del Museo di Scienze Naturali e il sontuoso Palazzo di Città, costruito nel 1847, dove si riunisce il consiglio comunale all’interno della Sala Storica della Resistenza.

Negli ultimi settant’anni, specialmente in seguito all’apertura del Sempione e al sorgere di numerose industrie, Domodossola è diventata un luogo di passaggio frequentatissimo da italiani e stranieri e meta di numerosi turisti e villeggianti.

E’ anche al centro del comprensorio sciistico di Neveazzurra, i cui impianti si trovano all’Alpe Lusentino e sono denominati Domobianca.

Per raggiungere la città in automobile si può usare l’Autostrada A26 Genova – Voltri – Gravellona Toce – Sempione, con uscita a Domodossola.

Inoltre Domodossola è capolinea di due linee ferroviarie: la Milano – Gallarate – Domodossola e la Novara – Borgomanero – Domodossola.

I treni regionali partono da Milano Porta Garibaldi ogni 2 ore circa e da Milano Centrale ogni 90 minuti circa, mentre i treni veloci di Euro City partono da Milano centrale con destinazione Basilea e Ginevra con fermata a Domodossola.

C’è anche un collegamento da Locarno a Domodossola con il trenino della Vigezzina.

Pubblicato su: www.labissa.com 

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