Piccoli tesori: la chiesa di Santa Maria Annunciata a Brunello

Barbara, che in un giorno di settembre bagnato da una pioggia leggera e illuminato da qualche raggio di sole ha scelto questo posto per il suo matrimonio ci racconta:

“La chiesa di S. Maria a Brunello è un gioiellino. Era la cappella di una casa di nobili che nel corso degli anni ha sviluppato una propria autonomia. Quando l’abbiamo vista ci ha subito colpito: è semplice ma “preziosa allo stesso tempo, niente ori o tesori, solo dei vecchi affreschi e un soffitto a cassettoni molto particolare, è bucolica, un pò romantica e si trova in un posto molto raccolto, praticamente nella campagna della zona, con una vista sui monti che nelle giornate serene toglie il fiato. Aveva per noi la giusta dimensione.”

Sulle colline a sud di Varese, avvolta nel verde, si trova la chiesa di Santa Maria Annunciata, nei pressi del borgo di Brunello.

Facilmente visibile per chi passa sulla vicina strada vicine, la piccola chiesa ha alle spalle una magnifica vista sul monte Rosa.

Santa Maria Annunciata fu eretta tra il 1200 e il 1300.

Nel 1574, San Carlo Borromeo, in occasione di una visita pastorale in questo piccolo centro, mentre passava con il suo destriero, ebbe un grandissimo desiderio di dissetarsi e rinfrescarsi.

Fu allora che, in quello stesso momento, il cavallo del santo, con un colpo di zoccolo, levò una zolla di terra da cui sgorgò un rigagnolo di acqua fresca. Questo piccolo zampillo dette origine in seguito alla costruzione di una fontana, ancora visibile oggi.

Dalla fine del 1700 agli inizi dell’1800 ci furono molti interventi alla chiesa dovuti ai vari parroci, dalla costruzione dell’abside, al campanile, alla chiusura del portico sul lato sud della chiesa, all’edificazione della cappella della Madonna del Latte. 

All’interno della chiesa ci sono alcuni affreschi del Quattrocento, di cui il più importante e anche il più grande, raffigurante il giudizio universale, soggetto che sembra essere l’unico attualmente esistente in Lombardia.  

Dell’autore non si sa molto, ma nei documenti dell’epoca è indiziato come il maestro di Brunello.

Una nota curiosa sta nel fatto che gli affreschi vennero scoperti solo nel 1935 dal parroco locale, sotto un abbondante strato d’imbiancatura a calce, e forse questo trattamento fu usato per disinfettare le pareti, allo scopo di sconfiggere definitivamente la peste che colpì il Varesotto nel 1576.

Vicino alla chiesa si trova un piccolo Museo con lampade del XVI secolo, uno stendardo del cardinale Federico Borromeo e i documenti di alcune visite pastorali, nel giardino c’è la statua La Madonna della pietà, scolpita da Vincenzo Pizzolato.

Pubblicato su: www.labissa.com 

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