Astrid Kirchherr with the Beatles a Bologna

Il 6 luglio 1957 due ragazzi, John Lennon e Paul McCartney, s’incontrarono nel giardino della chiesa di St Peter nel quartiere di Woolton a Liverpool, dove John stava suonando con il suo gruppo The QuarryMen.

Fu un incontro fondamentale per la nascita dei Beatles e della cultura musicale in Europa. Per il sessantesimo anniversario la Fondazione Carisbo e Genus Bononiae – Musei nella Città, in collaborazione con ONO arte contemporanea, Ginzburg Fine Arts e Kai-Uwe Franz presentano, dal 7 luglio al 9 ottobre. la mostra Astrid Kirchherr with the Beatles a Palazzo Fava, nel centro storico di Bologna.

La mostra è il racconto degli Hamburg Days, gli anni dove i Beatles vissero l’Amburgo del dopo guerra, tappa fondamentale della cultura pop, con gli scatti della fotografa Astrid Kirchherr, che immortalò il gruppo quando ancora si stava formando, ma ne influenzò anche lo stile trasformandolo in quello che tutti oggi conosciamo.

La Kirchherr incontrò per la prima volta i Beatles nel 1960 al Kiserkeller, uno dei molti locali sulla Reeperbahn, dove le giovani band inglesi erano sotto contratto per pochi marchi per suonare il Rock’n’Roll tutta la notte e intrattenere i  soldati americani di stanza nella città dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

La band era composta di John Lennon, voce e chitarra, Paul McCartney, voce e chitarra, George Harrison, chitarra, Pete Best, batteria e Stuart Sutcliffe, basso, cinque ragazzini di Liverpool alla ricerca di un po’ di denaro e di esperienza oltremanica.

La Kirchherr all’epoca era una studentessa al politecnico e assistente del fotografo Reinhard Wolf, da cui stava imparando l’arte della fotografia, e conobbe la band grazie all’amico fidanzato Klaus Voormann, che avrebbe poi disegnato la copertina del settimo album dei Beatles, Revolver.

La fotografa introdusse il gruppo all’arte e alla letteratura esistenzialista, oltre a completi, camice e al minimale taglio a caschetto che sarebbe diventato presto uno dei simboli della band.

Sutcliffe, in seguito, si legò sentimentalmente alla Kirchherr al punto di lasciare la band per rimanere con lei ad Amburgo.

Da allora i Beatles rimasero in quattro e ben presto Best venne sostituito da Ringo Starr.

Sutcliffe morì per un’emorragia cerebrale due anni dopo, proprio mentre i Beatles stavano diventando un fenomeno di massa.

I Beatles e la Kirchherr rimasero uniti da una profonda amicizia e la fotografa fu una delle poche che seguì la band anche negli anni successivi quando ormai erano all’apice della carriera, con una serie di scatti memorabili ma anche intimi e privati, tra vacanze rubate, e week end in giro per l’Europa e fu anche l’unica fotografa ammessa sul set di Hard Day’s Night, il primo film della band.

La mostra Astrid Kirccherr with the Beatles è un’esclusiva italiana per Genus Bononiae e presenta anche immagini della George Harrison Foundation, ripercorrendo un momento fondamentale per la band che ha cambiato la storia della musica pop.

La mostra è visitabile martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 19, giovedì dalle 11 alle 22.

Il prezzo del biglietto intero è di 12 euro, ridotto 9.

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