Vittorio Sgarbi ad Arona

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Vittorio Sgarbi, il più noto dei critici d’arte italiani, anche il più vulcanico e istrionico, arriverà sulle sponde del Lago Maggiore, per una lectio magistralis venerdì 7 luglio, alle 21, sulla storia e l’arte di Palmira (l’attuale Tadmor in Siria), la capitale del regno della regina Zenobia.

Arona, unica tappa italiana, dopo Firenze della ricostruzione in 3D dell’arco di Palmira, già a Londra, New York, Dubai, avrà il piacere di ospitare il famoso critico per una conferenza/incontro sulla storia di questa leggendaria città distrutta per odio, direi per ignoranza.

L’invito è stato un’idea dell’Università delle Tre Età di Arona, che promuove l’evento con il patrocinio del Comune.

Recentemente hanno fatto la conoscenza del professore il presidente dell’Unitre Franco Filipetto e il vicedirettore dei corsi Luigi Bellini, lo stesso Sgarbi si è detto lieto di venire ad Arona, città con la quale ha instaurato un legame molto profondo negli ultimi anni.

Il comune ha lavorato con la segreteria del critico allo scopo di creare un programma dell’evento al di là della lectio che il professore terrà.

Infatti Sgarbi prima dell’incontro serale, farà un giro per visitare i punti culturali ed artistici più noti della città del Sancarlone, tra cui  la chiesa di Santa Marta con la Casa di Loreto, il polittico di Gaudenzio Ferrari, il quadriportico della canonica e il Parco della Rocca Borromea.

L’incontro avverrà poi nella centralissima piazza San Graziano, dove è posizionata la ricostruzione dell’Arco di Palmira, tra centinaia di sedie e un palco con lo schermo, dato che negli incontri pubblici lo scrittore e cultore dell’arte si appoggia sempre alla proiezione d’immagini.

Il sindaco Alberto Gusmeroli, che ha presentato l’evento e incontrato il noto critico al salone del Libro di Torino, si è detto onorato e orgoglioso di ospitare Sgarbi ad Arona.

Un evento che arricchisce Arona di cultura. Già la presenza della ricostruzione dell’arco la posta al centro dell’attenzione della stampa italiana e mondiale. La città sul lago, una volta solo turismo di lago, tranquilla e pacifica, è balzata sulle prime pagine dei media. Il suo museo intitolato a Khaled al–Assad, l’archeologo custode, martire per difendere la sua Palmira, ne ha fatto uno dei simboli della lotta della cultura contro la barbarie.

L’arco di Palmira, inaugurato, con la presenza dei due figli di Khaled al-Asaad, lo scorso sabato 29 aprile, nella sua tappa sul Lago Maggiore, resterà ad Arona fino a Domenica 30 luglio. Ogni sera dopo le 21 vedrà uno spettacolo di suoni e luci, ideato dallo scenografo Sebastiano Romano verrà riproposto a rotazione, con brevi pause fino a mezzanotte.

La partecipazione del pubblico sarà totalmente gratuita.

 

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