Campane e campanologia, il lavoro di un esperto: Michele Cuzzoni

Il campanologo sembra un “neologismo” uscito di fresco dai tempi andati di Lascia o Raddoppia o dal Rischiatutto di Mike Buongiorno. Sarebbe stato anche un bel personaggio e una bella storia da Portobello di Enzo Tortora, tanto per rimanere nel campo televisivo.

In realtà quella del campanologo e la relativa scienza della campanologia, sono rispettivamente un’attività e una scienza applicata, certificata, ricercata e in espansione.

La campanologia è una branca della più ampia organologia musicale. Il termine deriva dal latino (“campana”- campana) e dal greco (-“λογια” logia discorso), a indicare letteralmente “discorso sulle campane”, cioè l’insieme di tutte le discipline inerenti allo studio sistematico e scientifico delle campane sotto tutti i punti di vista, musicale, acustico, artistico, storico, culturale, geografico etnografico e religioso. E’ una disciplina che pone le linee guida nello studio storico e tecnico-musicale, e introduce precisi vincoli progettuali con valore legislativo nei restauri e nella fusione di nuove campane.

Il termine campanologia e di conseguenza campanologo, è di notevole valenza nell’area della cosiddetta Mitteleuropa, ma anche nei paesi del Centro-Nord Europa, dove la cultura campanologica ha una grande importanza ed è attiva attraverso associazioni al cui interno operano esperti di fama internazionale.

Alle nostre latitudini, stranamente fino a pochi anni fa non aveva praticamente spazio, se non come oggetto d’interesse solo da parte di pochi esperti e appassionati del settore. E suona strano, è proprio il caso di dirlo, considerata la quantità di chiese, campanili e relative campane che sorgono un po’ ovunque e che fanno parte del nostro patrimonio storico-culturale e sociale.

In particolare la campana è proprio un simbolo della Pasqua.

Un tempo si diceva “a Pasqua si sciolgono le campane” proprio per simboleggiare la rinascita e la resurrezione. Senza dimenticare che il suono della campana accompagna molti momenti della vita della comunità, sia religiosi che civili.

Ce ne parla l’esperto, l’Ing. Michele Cuzzoni, classe 1973, il quale ha conseguito la laurea in Ingegneria Edile/Architettura, proprio con la Tesi “Recupero del Complesso Parrocchiale di Sant’Antonino Martire in Comune di Torrazza Coste in provincia di Pavia”. 

L’ingegner Cuzzoni, con studio a Sannazzaro de’ Burgondi, si dedica prevalentemente a progetti di restauro legati a case, chiese, campanili, canoniche e campane. A questo proposito ha realizzato alcune ricerche di storia locale, spesso finalizzate alla realizzazione di restauri di complessi storici, con notevole esperienza nei vari aspetti della campanologia.

Dal 2015 è uno dei Collaboratori Fondamentali della Rivista “Chiesa Oggi – Architettura e Comunicazione” edita dalla casa editrice Di Baio e ha scritto il testo su “Restauro strutturale dei campanili” edito da Dario Flaccovio Editore.

Inoltre è organista nelle parrocchie di San Pietro Apostolo a Pieve Albignola (PV) e Sant’Antonino Martire di Torrazza Coste (PV) e dal 2009 è coordinatore del Gruppo “Campanari Interregionali – Città di Galbiate”.

Com’è arrivato a interessarsi a un mondo cosi insolito come quello delle campane?

Mi sono interessato alle campane fin dall’infanzia. Ho scelto un percorso di studi che mi consentisse anche di restaurare o progettare campane.

La sua famiglia le è stata vicina nella sua decisione di diventare campanologo?

I miei famigliari – e in particolar modo mia madre – mi hanno sempre sostenuto sia nel percorso di studi ingegneristici sia nell’approfondimento teorico e pratico della Campanologia.

Quali sono stati i suoi maestri nell’arte del restauro delle campane?

In Italia la Campanologia è ancora in fase di sviluppo, mentre nei paesi del centro Europa è una scienza consolidata. Pertanto ho ampliato le mie conoscenze in materia sia attraverso lo studio di testi di campanologi olandesi e tedeschi, sia con la consultazione di antichi manuali italiani di fonderia.

Ho inoltre confrontato gli aspetti teorici con l’esperienza pratica della “Ditta Roberto Trebino s.n.c.” di Uscio (GE).

Nel 2008 è salito in cima al campanile di Galbiate, che cosa ha provato in quel momento?

Ho percepito un senso di gioia e serenità. In tale occasione si è formato il primo nucleo dei “Campanari Interregionali – Città di Galbiate”, una band di suonatori di campane che si esibisce periodicamente.

Chi sono i suoi clienti?

Considerando che l’edilizia è ancora abbastanza in crisi, la mia attività è diversificata a seconda delle esigenze dell’utenza. Quando è possibile, preferisco dedicarmi al settore “edilizia di culto” (parrocchie, santuari e concerti campanari).

Il restauro di una campana è molto complesso da effettuare, che cosa utilizza per questo delicato lavoro?

Dopo un accurato sopralluogo in cella campanaria, ricerco – presso archivi parrocchiali o di curia vescovile – tutte le informazioni utili sulla storia di quel determinato bronzo fino ai giorni odierni e redigo una perizia tecnica per individuare patologie e rimedi.

Occorre quindi fare una distinzione:

  • Quando si tratta di campane che necessitano di un restauro filologico (risanamento della patina superficiale e verifica del suono), procedo a una pulizia accurata sia esterna che interna. Successivamente applico una velatura protettiva in cera d’api che protegge il bronzo dagli agenti atmosferici.

 

Quando occorre anche un restauro all’incastellatura delle campane, l’intervento è affidato a una ditta specializzata, che provvederà alla realizzazione del nuovo castello di sostegno e all’eventuale manutenzione dei bronzi. In questo caso concordo la progettazione con la ditta stessa e verifico l’iter di lavorazione.

Si emoziona ogni volta che sente il suono di una delle sue campane?

Sempre, è come sentire la “Voce di Dio”.

E’ mai stato ad Agnone, il paese delle campane in Molise?

Sino ad ora ho visitato tre fonderie di campane in Liguria, in Lombardia e in Emilia Romagna. Spero di poter presto recarmi anche ad Agnone.

Quali sono i suoi sogni nel cassetto?

Insegnare Campanologia a livello universitario.

 

Il sito dell’Ing. Michele Cuzzoni: www.campanologia.it

Foto: Ermanno Bidone

Pubblicato su: www.labissa.com

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