Ciclismo, tutto pronto per le classiche di Lombardia del 2016

La Lombardia è sempre stata terra fertile per il ciclismo. Ha dato i natali a corridori che hanno fatto la storia di questo sport fino dagli albori, come Luigi Ganna da Induno, primo vincitore del giro d’Italia nel 1909, Alfredo Binda da Cittiglio (uno dei più grandi ciclisti di sempre), Libero Ferrario da Parabiago (primo campione del mondo su strada), Gaetano Belloni da Pizzighettone ma milanese d’adozione, il bergamasco Felice Gimondi, Gianni Motta da Cassano d’Adda, Michele Dancelli da Castenedolo e il bresciano Baronchelli. L’area prealpina-insubre ha regalato il bustocco Michele Mara, Silvano Contini da Leggiuno, Giuseppe Saronni da Parabiago, il monzese Gianni Bugno, passando poi per Miro Panizza da Fagnano Olona, Claudio Chiappucci da Uboldo, Stefano Zanini da Varese, Ivan Basso da Cassano Magnago, il besanese Stefano Garzelli solo per citarne alcuni tra i più noti ma sicuramente dimenticandone tanti, tanti altri.

Lombarde sono due storiche aziende di biciclette, la Bianchi a Treviglio e la Legnano, dall’omonima città e con marchio il guerriero della battaglia. Lombardi sono stati da sempre gli storici sponsor delle gare su due ruote.

Non a caso Varese è stata per due volte sede di partenza e arrivo dei mondiali di ciclismo nel 1951 e nel 2008, sempre in Lombardia, sono state ospitate altre due edizioni dei mondiali, Milano nel 1926 e Salò nel 1962.

Lombardia, che è sempre stata anche terra di grandi e storiche corse, come la Milano-Torino, la più antica classica del mondo, con la prima edizione già nel 1876 e la Milano-Sanremo (prima edizione nel 1907). Alcune formano “Il Trittico lombardo” che oggi per volere del calendario e delle tv è slittato da metà agosto a metà settembre. Passando così da classiche estive ad autunnali, andando quasi a unirsi con il “Giro di Lombardia”, la classica delle foglie morte, che, di fatto, chiude o meglio chiudeva la stagione agonistica.

“Il Trittico Lombardo” è così formato, la “Coppa Bernocchi” in programma a Legnano il 14 settembre, la “Coppa Agostoni” a Lissone il 15 settembre e quindi la “Tre Valli Varesine” in programma martedì 27 settembre a Varese. Mentre Sabato 1 Ottobre,sarà la volta del Giro di Lombardia.

Competizioni ciclistiche di consolidato livello internazionale che s’inseriscono in una altrettanto consolidata tradizione ciclistica/culturale che contribuisce notevolmente alla promozione del territorio lombardo a livello mondiale, con un significativo indotto nel settore turistico.

La “Coppa Bernocchi” è giunta alla sua 98esima edizione. Fu infatti ideata, promossa e finanziata nel 1919 dall’imprenditore, senatore e filantropo nato a Castellanza ma legnanese per affetti Antonio Bernocchi con la collaborazione dei fratelli Andrea e Michele. Tutti imprenditori affermati dell’industria tessile, che ne affidarono l’organizzazione a Pino Cozzi dell’Unione Sportiva Legnanese, che da quel momento se ne prese cura e l’ha portata avanti sino ai giorni nostri. In collaborazione prima con la “Banca di Legnano”, storico sponsor cui è subentrata ora la Banca Popolare di Milano.

Nell’albo d’oro della corsa, ciclisti come Fausto Coppi, Libero Ferrario, Gimondi, Rik Van Loy, Francesco Moser, Saronni, Battaglin, Bitossi, Charly Mottet.

Il 14 settembre come da tradizione si partirà dal centro di Legnano, il percorso si svolgerà prima nell’area dell’altomilanese con passaggi per Parabiago, dove da sempre c’è un traguardo volante in memoria di Libero Ferrario, per prendere poi la strada del castanese, la risalita verso Busto Arsizio quindi si punterà decisi alla Valle Olona, dove come da tradizione consolidata, si terrà il circuito da ripetere diverse volte, nervoso, ricco di salite brevi ma tagliagambe, che ha il suo perimetro tra Gornate Olona, Castiglione Olona e Castelseprio. Con il clou con il passaggio che da Castiglione Olona porta a Morazzone in quello che viene denominato il “Piccolo Stelvio”, un tratto di strada lungo poco più di un chilometro e mezzo con una pendenza media del 7,1% con punte del 12% e soprattutto 6 tornanti spalmati in poco più di 500 metri, che ricordano, nel loro piccolo ovviamente, il più famoso passo che collega la Lombardia con il Trentino-Alto Adige.

Il tutto prima di fare ritorno a Legnano, dove al termine del lungo Viale Toselli, proprio di fronte allo storico castello è posto lo striscione di arrivo.

La “Coppa Agostoni” si correrà il giorno dopo la “Bernocchi”, il 15 settembre con partenza e arrivo a Lissone. Gara giunta alla sua70esima edizione, organizzata dallo “Sport Club Mobili Lissone” con sponsor principale la BPM, dedicata al corridore lissonese, Ugo Agostoni vincitore della Milano-Sanremo 1914 e recordman dell’ora su pista nel 1913 e scomparso nel 1941.

Tradizionalmente la gara, ha avuto un percorso vario, toccando un po’ tutto il territorio della Brianza, passando dalle due provinciedi Monza e Lecco. In questa edizione sarà un circuito impegnativo, da percorrere quattro volte, durante il quale i ciclisti dovranno scalare il Sirtori, il Colle Brianza e il temutissimo Lissolo a Rovagnate in provincia di Lecco. Il circuito finale, da affrontare due volte, toccherà Lissone, Vedano al Lambro, Biassono e Desio (San Giorgio). La “Coppa Agostoni”, nella sua storia ha visto inserita anche la salita del “Ghisallo”, tradizionalmente percorsa dal Giro di Lombardia, con il percorso che inizia da Bellagio. Albo d’orosimile alla “Bernocchi”, manca Fausto Coppi, ma al suo posto troviamo Eddie Merckx, oltre a De Vlaeminck, Fondriest, Bugno, Chioccioli, Konyshev, Jalabert e Rebellin.

La “Tre Valli Varesine” si correrà il 27 Settembre, sarà valida come prova conclusiva del “Trittico Regione Lombardia” e avrà una funzione importante in relazione al Campionato del Mondo 2016, in programma domenica 16 ottobre a Doha in Qatar.

Nuovissima la sede di partenza, che sarà la zona pedonabile del centro di Saronno, mentre rimane lo storico arrivo posizionato nel centro di Varese davanti ai Giardini Estensi. Lo staff guidato da Renzo Oldani, presidente della società “Alfredo Binda” che da sempre organizza la corsa, si è messo al lavoro per allestire il tratto in linea che potesse accomunare le richieste del tecnico azzurro Davide Cassani e le esigenze organizzative. Creando così un percorso inedito, per certi versi sorprendente, che sarà sicuramente coinvolgente, anche perché toccherà la bellezza di 31 diversi comuni.

Roberto Casnati, responsabile tecnico della società varesina, ha così studiato un percorso di circa 80 chilometri in avvicinamento al circuito finale che, ricalcherà quello delle ultime edizioni. Un percorso che ha garantito spettacolarità e un eccellente riscontro dal punto di vista tecnico, ma anche di forte impatto d’immagine televisiva, un vero e proprio spot pubblicitario per Varese e i suoi dintorni.

Il nuovo percorso presenta un primo tratto pianeggiante che da Saronno porterà a Tradate, con l’alternanza tra le province di Varese e di Como. Successivamente, seguendo la Varesina, il gruppo dei 200 concorrenti iscritti alla gara, transiterà da Venegono Inferiore e Castiglione Olona fino al Ponte di Vedano, dove la strada inizierà a salire verso Gazzada-Schianno per poi ridiscendere verso il lago di Varese passando da Buguggiate. Una volta arrivati sulla lacuale, il percorso continuerà toccando i comuni a bordo lago da Azzate, fino a Cazzago Brabbia per poi piegare verso Inarzo, salire fino a Bernate di Casale Litta. Successivamente saranno toccate le località di Varano Borghi, Ternate, Cassinetta di Biandronno, Travedona Monate, Brebbia, Besozzo, Cocquio Trevisago e Gemonio, dove inizierà la prima salita vera. A questo punto è stato infatti previsto il passaggio da Azzio e Orino, dove sarà posto un traguardo a premio voluto dalla “Società Ciclistica Orinese” e dedicato a Sandro Gianoli, per poi salire ancora fino a Castello Cabiaglio e passare da uno dei luoghi simbolo del ciclismo provinciale qual è Brinzio. Ancora salita fino alla località “Motta Rossa”, che con i suoi 590 metri di altitudine rappresenterà il punto più alto della corsa, per poi passare da Rasa, Fogliaro, Sant’Ambrogio di Varese, quindi la zona degli impianti sportivi principali del capoluogo e infine via Sacco, da dove avrà inizio il circuito finale cittadino.

Una “Tre Valli Varesine che da anni punta decisa all’inserimento nel World Tour, il circuito mondiale che vede le grandi classiche del ciclismo, dalle corse a tappe come il Giro e il Tour, alle gare monumento di un giorno come la Milano-Sanremo, il Giro di Lombardia, la Parigi-Roubaix, le altre corse primaverili del Nord.

Inserimento che per la “Tre Valli Varesine” doveva già avvenire per la prossima edizione, in programma nel 2017, invece per problemi burocratici se ne riparlerà a partire dal 2018.

Il 1 ottobre sarà la volta del “Giro di Lombardia”, classica monumento del ciclismo, giunta alla sua 110^ edizione. Organizzata da RCS Sport/La Gazzetta dello sport, conosciuta come “La classica delle foglie morte”, per questa edizione del 2016, si snoderà su 240 chilometri di percorso, con partenza da Como, arrivo a Bergamo e nel mezzo tante salite.

La prima parte della corsa vedrà lo storico passaggio dal Ghisallo, con il suo piccolo millenario santuario dedicato alla Madonna con vicino il “Museo del ciclismo”.

Punto di devozione per molti campioni del ciclismo, che per decenni hanno donato i propri cimeli proprio alla “Madonna del Ghisallo“: tra questi vi sono ad esempio le biciclette usate da tre campionissimi come Bartali, Coppi e Merckx nelle loro vittorie al Tour de France, la bici speciale usata da Moser per il record dell’ora, e diverse maglie rosa, gialle e iridate. Negli anni novanta questi cimeli erano ormai talmente numerosi da non trovare più posto nella piccola chiesetta. Venne così dato il via al “Museo del ciclismo”, inaugurato il 14 ottobre 2006, proprio in occasione del centenario del “Giro di Lombardia”, con una cerimonia che vide la partecipazione di diversi campioni.

L’area si sviluppa su tre piani e comprende anche una raccolta multimediale di materiale sul ciclismo. Alcuni dei cimeli più importanti sono sempre esposti nella chiesa del santuario.

Particolare curioso del “Santuario del Ghisallo” riguarda la stele con il busto di Fausto Coppi, realizzata pochi mesi dalla sua scomparsa nel 1960. E’ opera dello scultore-calciatore-allenatore Paolo Todeschini, milanese doc che in carriera ha vestito tra le altre le maglie di Milan, Atalanta, Monza e Mantova, mentre da allenatore ha guidato i virgiliani, il Modena, Pro Vercelli, Milan, Lazio, Pro Patria, oltre alla Rappresentativa Olimpica nel 1960 e la Nazionale femminile. Classe 1920, figlio di una rinomata famiglia di artisti si diploma scultore all’Accademia di Brera nel 1942. Contemporaneamente all’attività artistica intraprende quella di calciatore, che l’ha visto protagonista. Realizza numerosi trofei, monumenti civili e funerari, e soprattutto ritratti di grandi personaggi giornalistici e sportivi.

Tornando al “Giro di Lombardia 2016”, dopo il “Ghisallo” toccherà al “Colle Brianza”, poi sarà calma o quasi. Dopo 130 km di corsa, si entrerà nella fase più calda con il Valico di Valcava (11,8 km al 7.9%), che darà il via a una sequenza ravvicinata di salite. Il Berbenno, la novità del Sant’Antonio Abbandonato con i suoi 6 chilometri ad oltre il 9% di pendenza media e punte al 15%, situato nel territorio bergamasco di Val Brembilla. Quindi la seconda new-entry, il Miragolo San Salvatore a Zogno e il Selvino, che porteranno il dislivello complessivo a 4.400 metri. La discesa del Selvino porterà a Nembro e da lì in poi, 10 chilometri pianeggianti prima dello strappo di Bergamo Alta, oltre un chilometro all’8% di pendenza, la seconda metà in pavé con passaggi tra le mura medievali e il bellissimo centro storico bergamasco. I corridori entreranno da Porta Garibaldi, transitando sull’acciottolato, quindi Largo Aperto, da dove mancheranno 3500 all’arrivo. Discesa passando dalla svolta secca con breve strettoia per il superamento della Porta Sant’Agostino, quindi ancora due curve prima dell’arrivo posto sullo storico viale alberato del “Sentierone”.

Per “Il Lombardia”, un albo d’oro che vale quanto quello di un mondiale sui pedali. Dall’ultimo vincitore Vincenzo Nibali, a Fausto Coppi (cinque volte di cui quattro consecutive), Learco Guerra, Bartali, Binda, Belloni, Merckx, Gimondi, Bitossi, Van Spingel, De Vlaminck, Francesco Moser, Hinault, Baronchelli, Kuiper, Saronni, Sean Kelly, Argentin, Mottet, Rominger, Jalabert, Camenzind, Bartoli, Cunego e Bettini.

Pubblicato su: http://www.labissa.com 

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